domenica 30 settembre 2007

Piano, solo e il buon cinema italiano


Un'attore che ti stimola la voglia di lasciar perdere il cinema americano e tornare alle nostre cose di casa. Kim Rossi Stuart è così bravo che mi spiace non abbia avuto ancora dai critici un meritato premio. Sempre intenso e inquietante nelle sue interpretazioni, ma mai scontato. Certo ti incanti ad osservare l'espressività dello sguardo e delle vibrazioni delle mani e il palpitare nervoso delle tempie. Le spalle un pò curve e gli occhi rossi come di fumo. Ma la storia qui è davvero toccante,dolorosa e ricca di creatività, la vita di Luca Flores uno dei massimi esponenti del jazz italiano, nato a Palermo nel 1956 ma vissuto per otto anni in Mozambico. Già nel 1956...anno di geni(provate ad immaginare chi è nato in quell'anno). Allora Walter Veltroni decide di dedicargli un libro: "Vita breve di Luca Flores, musicista" (Rizzoli 2003), dopo aver ascoltato un suo disco e Riccardo Milani decide di farne un film dopo aver letto il libro. Ma persino Chet Baker ( sassofonista dei maggiori esponenti del Jazz morto in seguito ad una caduta da una finestra del Prins Hendrik Hotel di Amsterdam, probabilmente sotto l'effetto di droghe.) si innamora di lui e se lo porta in tournee. Vale la pena di interessarsi alla vita di questo meraviglioso pianista scomparso alla giovane età di 39 anni.

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